Sul Monte Catria
A metà della penisola,
all’estremità settentrionale
di Marche e Umbria, si
elevano il Catria e le sue
montagne a dare forma
all’Appennino.
Vertebre di una dorsale che
l’esiguità di una pelle rivestita di
boschi e pascoli a stento nasconde, anzi, spesso lacerata, ne lascia affiorare il nudo osso di roccia. Strati calcarei innalzati per centinaia di metri: fratturati, piegati ed erosi in tante forme. Un libro aperto su una storia naturale vecchia fino a 200 milioni di anni.
Il suo vestito di alberi ed erbe, rifugio di piante e animali rari, fa del Catria e dei suoi monti un arcipelago verde: isole lussureggianti e solitarie che emergono dal mare circostante, fatto di colline e valli coltivate e urbanizzate.
L’arcipelago del Monte Catria accoglie e protegge una grande ricchezza floristica e faunistica, inimmaginabile oltre i suoi confini.
Rifugio di eremiti, fondale per i poeti, crocevia di popoli antichi e meta di scienziati ed esploratori moderni, culla del millenario Monastero di Fonte Avellana, testimone di un’antica alleanza tra uomini e natura il Catria è uno scrigno di cultura.
Montagna tra le tante dell’Appennino centrale, che di tutte esprime e concentra valori naturali e culturali ma anche degrado ambientale...
tutto questo è descritto e documentato in: www.catria.net