UTILIZZO DEL TERRITORIO.  Prevalenti sono le attività tradizionali: forestali e selvicolturali, foraggere e pascolive (in particolare bovini ed equini, mentre è scarsa –in contrasto con il passato- la presenza di ovini), zootecniche (in particolare il “Cavallo del Catria” e più recentemente la “Trota del Catria”). Ormai ridottissime le pratiche più propriamente agrarie (cereali, viti, olivi, orti).

A cui vanno aggiunte le attività di ricerca e didattiche e quelle legate al “turismo”: faunistiche e venatorie (”Azienda Faunistico-Venatoria Valpiana,” comprendente un’ampia porzione di territorio, estesa dal T. Cinisco, al M. Campifobio, al M. Tenetra); raccolta di funghi e tartufi; accoglienza turistica residenziale e di ristorazione (rifugi, aree di sosta); escursionismo e sport “estremi” (roccia, torrentismo, speleologia, sci-alpinismo, parapendio). Dall’inverno 2009 ha ripreso l’attività l’impianto di risalita Grotticciole – Cupa delle Cotaline e il relativo comprensorio sciistico.

IMPORTANZA NATURALISTICA Tra le “Emergenze botanico-vegetazionali” del M. Catria sono senz’altro da segnalare: Pascolo a Sesleria tenuifolia (Seslerion apenninae) dell’alto versante Nord Ovest del M. Catria.

Lecceta (Quercion ilicis) estesa dalla Gola del Burano ai Monti Campifobio, Bambino, Mezzano fino al Fosso Canala.

Fustaie a Faggio in particolare: il Faggeto (Scalette-Casciaro), la Valle e la Valle de’Bisej (Fonte Avellana), Boscone (Castellaccio-F.te del Brigante), Fonte del Corvo e Muccicchiosa-Vernosa (alta valle del Cinisco), si tratta tra l’altro di fustaie storiche, citate come tali fin dal XVI sec., Casciaro-Balze degli Spicchi-Boccatoio , Bosco Rotondo,

Cupaie, Cupa delle Cotaline.

Alberi monumentali tra i quali sono da citare: il leggendario Tasso (Taxus baccata) di Fonte Avellana, un Tiglio (Tilia platyphillos) di oltre 2 m di circonferenza, ai Valloni del Calecchio), i Castagni del Castagneto di Fonte Avellana.

Tra le aree di grande importanza per la fauna selvatica vanno ricordate:

Balza dell’Aquila: area utilizzata da oltre un secolo per la nidificazione dell’aquila reale, associata a questa nidifica la colonia del Catria del Gracchio corallino. L’area è sottoposta a specifica tutela.

Balza della Porrara: nei pressi della precedente, è utilizzata sempre dal Gracchio corallino per i suoi nidi.

Genga Capraia: area compresa tra Madonna d’Acquanera-M. Schioppettino-Caprile-Muccicchiosa-Valle della Porta, è frequentata durante tutto l’anno dalla colonia di muflone.

Passi di: Costa Calecchie-Passo della Cerasa-Passo di Catria, Pian d’Ortica, Bocca della Valle, i Vai (M. Campifobio), Pian di Porto-Gingualdese (M. Mura), frequentati durante i passi da numerosi migratori, in particolare dal Colombaccio.

Grotte e cavità, almeno 18 censite.

Abbeveratoi scarsamente utilizzati e sorgenti naturali, in particolare: Fonte Muccicchiosa alta, Fonte Petrara, Fontanile Pian di Troscia; Fonte Catria, Fonte Strega.

Le Emergenze Geologiche e Geomorfologiche, così come sono state individuate dal PPAR:

G 17Emergenza Geologica n.17 "Serie stratigrafiche dalla  formazione della maiolica alla formazione della scaglia rossa" (Comuni Cagli, Cantiano);

G 19Emergenza Geologica n.19 "Serie Giurassiche" (Comuni Cagli, Cantiano, Frontone, Serra Sant'Abbondio).;

G 20Emergenza Geologica n.20 "Serie giurassiche" (Comune Serra Sant'Abbondio);

Gm 13Emergenza Geomorfologica n. 13 "Valle del fiume Burano tra Cagli e P. Bottinelli" (Comuni   Cagli, Cantiano).

Sono inoltre da segnalare le Emergenze Geologiche di:

Val Canale (presso Petrara) Val Tenetra, entrambe mostrano “serie giurassiche” non meno evidenti di quelle individuate dal PPAR.

Tra le Emergenze Geomorfologiche: Gola di "Val Canale" (presso Petrara),  Flatiron di "Monfrante", Forme sinclinaliche di "Poggio Traforato", Forme di erosione “selettiva” del "Fosso del Fibbio".

Il GRUPPO DEL MONTE CATRIA. Il Monte Catria si trova a 43°27‘40.1” lat. Nord - 12°42‘15.9” long. Est, la cima raggiunge l’altitudine di 1701 m, costituendo l’elevazione maggiore nel tratto di Appennino compreso tra i Monti Sibillini e l’Appennino bolognese (Corno alle Scale). Il dislivello rispetto al fondovalle è considerevole, visto che a Cagli si toccano i 240 m, quota minima dell’intero comprensorio. Il Gruppo montuoso che prende il nome dalla cima del Catria è compreso tra i vertici costituiti da Cagli (PU), Scheggia (PG) e Sassoferrato (AN). Ben marcato è il confine costituito dai torrenti Burano e Sentino, mentre è più indefinito il limite orientale, che comunque non oltrepassa i paesi di Sassoferrato, Serra S. Abbondio, Frontone, Acquaviva e Cagli. All’interno di questo territorio si distinguono nettamente quattro sottogruppi: il massiccio centrale del Catria, il sottogruppo del M. della Strega, quello del M. Valcanale-M. Roma, e infine quello del M. Aguzzo-Petria.

Come il resto dell’Appennino umbro-marchigiano, il Gruppo del Catria è costituito da un fascio di catene montuose, più o meno parallele, disposte da Nord-Ovest a Sud-Est. Idrograficamente l’intero territorio ricade totalmente nel bacino adriatico, il fatto è singolare in quanto pur essendo la catena del Catria la culminazione maggiore dell’area, non ne costituisce lo spartiacque, che si trova più a Ovest, lungo una dorsale nettamente più bassa. Questa particolarità ha segnato profondamente le caratteristiche del popolamento e dell’uso del territorio, costituendo un cruciale nodo viario fin dall’antichità. Morfologicamente il territorio del Catria rappresenta la sintesi tra le forme umbre e marchigiane: gole e sinclinali costituiscono una specialissima maglia ortogonale. L’assetto “a pettine” del versante orientale del massiccio, quello delle colline marchigiane, è rappresentato da un gran numero di gole, imponenti e minime, che attraversano e smembrano la grande catena del Catria e le altre minori. A questa trama si aggiunge l’ordito delle valli che s’insinuano nelle pieghe che si allungano tra le catene. Qui i terreni meno ripidi, i suoli più profondi, la ricchezza delle acque e il clima meno estremo hanno reso possibile l’insediarsi stabile dell’uomo fin dalla preistoria.