Osserv. e Note* ..... Così lo descrive Vito Procaccini Ricci, dopo averlo osservato nel suo “Viaggio al Monte Catria”, nell’agosto del 1835:

“L’aconito strozzalupo (Aconitum lycoctonum) era di una vegetazione superba e la più felice. I suoi fiori fatti a elmo o morione, gli accrescevano una particolare laggiadria. Erano di un giallo pallido delicatissimo, disposti a spighe nella cima dei rami. La sua altezza uguagliava quella di un uomo di statura discreta. I nebbii, o sambuchi selvatici che lo circondavano (sambucus ebulus) gli aggiungevano vaghezza col verde-scuro delle loro foglie, e facevano spiccare mirabilmente il mentovato aconito.” (Procaccini Ricci: pp. 98-99)..

I dati * (in corsivo) e la Presenza nel reticolo UTM (secondo I.G.M. 1999) sono stati rilevati direttamente sul campo da Franco Barbadoro.

Gli altri dati sono di Pignatti (1982), ad esclusione del binomio, per il quale ci si è attenuti a  Conti, Abbate et al. (2005).