Dalla vetta del Catria si gode un amplissimo e vastissimo panorama.
La vista delle montagne più lontane, del mare, di città, paesi, gole e valli è uno dei motivi che spinge gli escursionisti a salire in cima al Catria. L’aspettativa, quando le nuvole e la nebbia lo permettono, è spesso ripagata: tutti lo sanno, dalla notte dei tempi, anche se corre voce che si vedano il Tirreno, Roma e il Gran Sasso, che certamente non si possono scorgere.
La fama non è comunque immeritata, diverse montagne e località si vedono bene. Tra Ovest e Nord-Ovest: Pratomagno, Penna (sopra la Verna), dei Frati, Falterona e Fumaiolo. A Nord-Ovest: Simoncello e Sasso di Simone, Carpegna e i monti di Montecopiolo. Il Titano (il Monte di S. Marino) si staglia sulla costa adriatica che si segue fino al Conero a Est. Tra Sud-Est e Sud: il M. dell’Ascensione e le Montagne dei Fiori e di Campli, i Sibillini, i Monti della Laga, i Reatini con il Terminillo. A Sud: ai lati del Subasio i monti di Spoleto, che impediscono la vista su Roma. A Sud-Ovest: Perugia, il Lago Trasimeno e i Monti Tezio, Cetona e Amiata.
Più fortuna ci vuole per osservare: il Cimone e alcuni settori dei massicci del Corno alle Scale e del Giovo, la lingua sabbiosa del delta del Po, la catena del Vèlebit oltre l’Adriatico, qualche porzione del massiccio del Gran Sasso, il Velino, il Gennaro, il monte più prossimo a Roma.
Condizioni di aria perfette e un buon binocolo sono necessari per scorgere: i monti dell’Istria, le Prealpi venete e le Dolomiti.